lunedì 12 maggio 2014

Fare scelte importanti in base all'armadio

Ok, è da quasi un anno che non scrivo. E ne sono successe di cose in questi ultimi 10/11 mesi.

La più importante è che ho cambiato casa, città e Paese. Ora vivo a Bordeaux, nella terra di vini francesi con un fidanzato francese che amo alla follia. E parlo francese sì, o almeno ci provo per il momento.

Capire come sono finita qui è parecchio lunga da raccontare. L'altra opzione era Parigi, o comunque periferia di Parigi, dove il mio ragazzo è cresciuto e dove viveva fino a un paio di mesi fa. Ma tra Parigi e Bordeaux ho scelto la seconda.

Pazza.

Parigi è la città dei sogni, la città che ogni volta che qualcuno la nomina si illuminano gli occhi di tutte le persone che ascoltano, la città dell'amore, della Tour Eiffel, di quel meraviglioso posto che è il Museo del Louvre, di Montmartre che secondo me è magica.

Ma è anche il posto dove il sole lo vedi una settimana all'anno, dove puoi uscire in short e canotta una volta all'anno, dove per raggiungere il mare più vicino ci impieghi tre ore, ed è il mare della Normadia quindi pressoché inutile, dove dopo una certa ora la metro te la scordi perché è poco raccomandabile.

Ecco io ho scelto Bordeaux perché a 26 anni non è ancora il momento di mandare in pensione la mia collezione di shorts e magliette, vestitini e costumi, sandali e canotte. E poi la parte dell'anno che preferisco è quella in cui sono abbronzata, quella in cui posso uscire e mostrare le gambe senza che un filo di vento turbi la quiete della mia pelle.

Amo il caldo e amo il mare.

A Milano faceva caldo ma c'era sempre il solito inconveniente del mare a circa tre ore, e soffrivo.

Udine è perfetta, poco meno di un'ora dal mare, poco meno di un'ora dalla montagna, perché si in effetti mi piace anche sciare. Ma diciamocelo, è Udine, una città che riesco ad amare ed odiare allo stesso tempo.


Per il momento non ho un lavoro, allora ho deciso di scrivere di nuovo sul blog.




Miroir d'eau - Place de la Bourse - Bordeaux

martedì 25 giugno 2013

Un circolo vizioso

C'è poco da fare, più mi impegno a portare avanti questo blog meno lo faccio

Quando ho tempo, a turno mi faccio il giro di tutti i blog che considero più interessanti e più li leggo più mi vien voglia di scrivere nel mio, ma più li leggo più il mio mi sembra veramente stupido (e forse lo è), un circolo vizioso insomma!

Di tutte le cose cose di cui vorrei parlare mi ritrovo a scrivere del perché non scrivo, be' logico no?

Forse è anche un po' il timore, mi piacerebbe scrivere di quello che mi succede attorno, amici, conoscenti, familiari, ma se poi, per qualche remoto motivo, uno di loro dovesse capitare qui che faccio?!?
Ma allora che ci sto a fare qui? 
Eh appunto!

Alcune cose di cui vorrei scrivere ma non ho il coraggio:

- l'ingenuità/stupidità di alcune ragazze cornute fino all'inverosimile consapevoli o finte inconsapevoli
- relazioni internazionali Italia/Francia (la mia) e tutte le problematiche relative (a parte la distanza parlo proprio di mentalità)
- amiche assalite dall'ansia che ti fanno venire più ansia di quella che hai già
- blogger che personalizzano macchine (però ammetto ho comprato uno dei suoi costumi)
- Berlusconi e 7 anni che mai sconterà (be' magari qui andiamo troppo sul serio)

se invece vogliamo andare sulle vere e proprie frivolezze potrei parlare di:

- di come lo shatush ti ammazza i capelli, li increspa, distrugge, spegne, ma tu imperterrita lo fai per la seconda volta perché ti piace proprio
- ti come mi considero sempre a dieta, però la pizza una volta alla settimana come minimo, e lo sprizzettino all'aperitivo è irrinunciabile e il tostone con birra al Tenda appena usciti dalla spiaggia per forza.
- di come ogni scusa è buona per comprare un nuovo vestito/borsa/scarpe ma poi quando cerco i voli per Parigi guai se non ne trovo uno super conveniente e col caxxo che sta volta metto 30€ per il bagaglio in stiva, mi arrangio con i 10 kg del bagaglio a mano (so che me ne pentirò AMARAMENTE)
- di come lo smalto Mirror della Kiko sia una cosa orripilante, tanto bello da vedere quanto orrendo da stendere, volevo morire appena l'ho messo.

Credo basti, se mi viene ispirazione magari vi parlerò di una di queste cose.

martedì 4 giugno 2013

Sono viva!

Effettivamente rileggendo l'ultimo post potrebbe sembrare che io sia dispersa nel bush australiano o morta mangiata da un coccodrillo di Cairns, o magari che ho rinnegato tutta la mia vita passata per diventare una hippy che vive a Nimbim.

Hem no!

Sono sopravvissuta e il genere hippy non fa proprio per me.

Il viaggio è andato alla grande, è stata un'esperienza meravigliosa, strabiliante, fantasmagorica!!! No sul serio, la rifarei mille volte, sarà stata la compagnia, saranno stati i posti stupendi che ho visto ma chi l'avrebbe mai detto che io fossi capace di:

- dormire 5 settimane in un van in mezzo alla natura selvaggia
- fare sub per la prima volta nella grande barriera corallina
- guidare per circa 8.000 km (ok dai meno della metà, il resto l'ha fatto lui :p) al contrario
- fare il bagno nei fiumi (perché al nord c'erano i coccodrilli nel mare -.-)
- passare giornate felici nonostante non avessi i capelli in ordine
- non usare altre scarpe all'infuori delle infradito per un mese
- fare la pipì nei bagni più assurdi dell'Australia (ma sempre con la carta igienica)
- fare la doccia nelle stazioni di servizio

Tutto pienamente ripagato dai paesaggi incolti che ogni giorno avevamo la fortuna di vedere.


E mò?! E mò son tornata...
Purtroppo per motivi familiari sono dovuta rientrare nella tanto amata/odiata Italia, ormai è più di due mesi che sono qui e non passa giorno in cui non invidio quelli che là ci stanno ancora. 

Se per caso state pensando di partire, bé FATELO!


In ogni caso mi rimarranno sempre i bellissimi ricordi...e un ragazzo...
Eh si perché lui c'è ancora, rientrato anche lui a Parigi, quindi per ora è la classica straziante storia a distanza dove vivi aspettando il giorno in cui tu o lui prenderà un volo. Anche se lui è già stato da me una settimana ad aprile e io una settimana da lui a marzo. Insomma presentazioni ufficiali! 

Ma lo strazio dovrebbe essere a breve termine, diciamo che per fine estate ci sono grossi progetti in corso.



Ho deciso che voglio arricchire questo blog, scrivendoci un po' di tutto, quello che mi piace, che non mi piace, postare foto pescate in giro, peccato che non ho costanza, ma mi impegnerò (forse). 










domenica 27 gennaio 2013

Stay hungry stay foolish

Così diceva tempo fa Steve Jobs, siate affamati, siate folli, e io ho deciso di seguire il suo consiglio.

Tra due giorni lascio Sydney e parto per la costa est dell'Australia accessoriata di:
- un ragazzo francese
- un van (suo)
- una traduzione della mia patente
- una scatola contenente la metà dei miei vestiti
- una guida (in francese)
- tutti i soldi messi via fino ad ora

Dite che è abbastanza folle come decisione per una che non ha mai fatto un campeggio in vita sua?!

Ma partiamo dall'inizio, è passato più di un mese dall'ultimo post, che vergogna, ma sapete com'è è iniziato il caldo e la mia ossessione per l'abbronzatura mi costringe ad andare perennemente in spiaggia.
Nel frattempo è passato Natale con un pranzo a casa dei miei parenti australiani, Capodanno, in modo un po' anticonvenzionale, o da pazza se volete. Ho passato tutto l'ultimo dell'anno, dalle 9.30 di mattina a "campeggiare" davanti all'Opera House per vedere da un'ottima visuale i famosi fuochi d'artificio dell'Harbour Bridge, non male per una che normalmente se ne fotte proprio dei fuochi, ma ne é valsa la pena dai, serata poi conclusa in compagnia (non darò ulteriori dettagli).

Nel frattempo arrivano due nuovi coinquilini francesi e si portano dietro parecchi amici che entrano ed escono da casa, tra questi il mio "compagno di viaggio". 
Tutto nacque per caso, due chiacchiere in terrazza, un paio di sigarette, lui che mi dice che cerca nuovi compagni per continuare il suo viaggio per l'Australia, io che gli butto lì un "bé quasi quasi verrei io" e quel quasi quasi giorno dopo giorno è diventato un PARTIAMO!

E così eccoci qui, ho lasciato il lavoro al ristorante e mi sto preparando psicologicamente a questa nuova avventura che cambierà un po' la mia vita, la "princess" (come mi chiamano alcune amiche) ha bisogno di scoprire il mondo e i suoi limiti e quale modo migliore se non questo?! 
Certo non sarà semplice, soprattutto addormentarsi dentro a un van sapendo che potresti risvegliarti con un ragno sul cuscino, o cucinare noodles a un dollaro per risparmiare i soldi, ma ce la farò :)

Magari il ragno diventerà il mio migliore amico.

domenica 23 dicembre 2012

Alcolisti Anonimi

Non ci siamo, per una perennemente a dieta (o comunque perennemente convinta di essere perennemente a dieta, ma ne parlerò meglio di questa cosa) l'alcol non è proprio un grande amico, ma in quanto friulana sono cresciuta in mezzo all'alcol e non posso rifiutarlo, non sta bene.

Amo il bicchiere di vino, un calice di spritz, una birra ghiacciata, il Bayles, il Montenegro, un po' meno i cocktail, non offritemi mai un havana cola, non lo berrei.

Prima di partire per l'Australia mi ero promessa di non bere per un mese, si sa com'è, l'estate è la stagione migliore per l'alcol, fa caldo, si esce tutte le sere (e non sta bene ordinare un analcolico), ci sono feste, c'è ferragosto, c'è il FRIULI DOC, festa che riempie il centro di Udine di chioschi che vendono tanta birra, tanto vino e tante cose buone da mangiare. Insomma si sa che d'estate si beve di più quindi per ritornare sulla retta via mi ero fatta questa promessa.

C'è da dire che sono durata tre settimane, e ho ceduto solo per cause di forza maggiore in quanto il mio datore di lavoro durante un pranzo al ristorante mi ha versato del vino e appunto non stava bene lasciarlo lì.


Questa era solo la premessa.


Lavorando in un ristorante capita, spesso, che i clienti lascino le bottiglie di vino sul tavolo senza finire, e noi che si fa? Le si butta? Ovviamente NO! Le si beve, quando la sera finiamo tutte e ceniamo, come minimo ci facciamo un bicchiere di vino a testa.

Ma ultimamente ci sono stati clienti parecchio generosi e ci metti poco a diventare brilla se la tua cena consiste in un'insalata alle 11 di sera (sempre per il discorso perennemente a dieta).

Ma mi chiedo, è così per tutti i ristoranti? O solo noi abbiamo una manager che conserva le bottiglie aperte?


In ogni caso da oggi basta (per dire), ieri sono stata male per la terza volta in vita mia causa alcol, però rispetto alle altre due volte ricordo abbastanza bene le dinamiche dei fatti, soprattutto quando dal locale dove eravamo ci siamo spostate al pub aperto 24h su 24 (avete letto bene) davanti casa mia e il buttafuori prima di farmi entrare mi chiede:

"Are you drunk?"

e io, con la faccia più innocente del mondo

"Of course not"

Sono uscita dopo 10 minuti (almeno credo, devo ancora chiedere conferma di questa cosa) con una fame assurda, pizza al trancio dietro l'angolo ma c'era qualcosa che non andava, non riuscivo a mangiarla, tornata a casa...vi risparmio il resto.
Devo solo ringraziare il mio coinquilino brasiliano, che si è comportato con me come se fosse il mio BBF a cui come minimo devo offrire una cena.

Di buono ho recuperato il numero di un australiano che avevo adocchiato, e le mie amiche, senza ritegno, gli sono andate vicino dicendogli che volevo un bacio, e lui che ha fatto...mi ha baciato.

"Ei tu mi piacerebbe rivederti, almeno per capire se sei veramente figo come sembravi ieri sera"

lunedì 10 dicembre 2012

Quando si dice la sfiga

Ieri dovevo andare a un boat party, era tutto calcolato perfettamente, ero riuscita a scambiare il day off con una mia collega, non vedevo l'ora, caxxo quando ti ricapita un boat party dico io.

E invece niente, devo aver fatto un grosso torto a qualcuno per meritarmi questo.

La mia giornata doveva essere: sveglia, tardi ovviamente, corsa di un'oretta come al solito a cui ovviamente segue lavaggio capelli che equivale a - è una festa e voglio essere gnocca - anche se una festa in barca vuol dire vento e salsedine quindi l'effetto appena lavati durerà poco, ma non importa.

La giornata non prometteva benissimo, c'era parecchio vento, vabbè chissene, vado a correre e tac, dopo 20 min mi entra qualcosa nell'occhio, o almeno credevo, inizio a impazzire cercando di strofinarmi l'occhio a più non posso, torno a casa, mi lavo la faccia, niente, panico, vado in farmacia mi danno un liquido per lavare l'occhio, lo provo, niente, doppio panico, nel frattempo stavo sempre peggio, come se avessi avuto un sasso infilato sotto la palpebra che non se ne voleva andare.

Festa saltata, in quelle condizioni in mezzo al vento non era il caso, quindi che faccio? Andiamo in pronto soccorso va, in taxi, come le vere fighe (se proprio, stavo morendo dal fastidio). Arrivo, dico che ho un problema all'occhio, mi chiedono i miei dati e mi fanno aspettare. Tempo 5 min e mi chiamano - wow efficiente sto sistema sanitario - stocaxxo - inizio a raccontare la storia alla tipa e mi fa "a no non devi parlare con me, torna di là che ti richiamiamo" vabbè, dopo 15 min mi richiamano - riwow - spiego la situazione, rispondo a qualche domanda, mi misura febbre e pressione e mi fa leggere le lettere da lontano - nel frattempo stavo morendo dal fastidio - con l'occhio sano riesco a leggere la penultima fila di lettere IN INGLESE e ricevo complimenti - grazie! 
Mi rimanda in sala d'attesa "la chiamiamo appena il medico è disponibile, forse non ci vorrà molto ma non glielo assicuro".

Ero pronta ad aspettare almeno un paio d'ore e invece... 5 OREEEE!!!!!!!! no dico, volevo morire, ho passato le prime due ore a soffrire come un cane, non riuscivo a tenere l'occhio né aperto né chiuso, non sapevo dove guardare, cosa fare - non potevo fare niente - mi sarei messa a urlare lì in mezzo a tutti.
Poi mi semiaddormento un attimo. Riapro gli occhi e stavo meglio, avevo ancora fastidio ma almeno riuscivo a tenerlo aperto, a scrivere sms, a leggere un giornale, rinata, forse per quello ho resistito 5 ore, perché nelle condizioni di prima colcaxxo che stavo lì buona tutto quel tempo.

Insomma alla fine mi chiama il dottore, mi visita "lei non ha niente, è congiuntivite" - scusi? congiuntivite? ma io non l'ho mai avuto, com'è possibile?? - è virale, che lavoro fa? - lavoro in un ristorante - bè deve stare a casa un paio di settimane se no c'è il rischio che contagi qualcuno - riscusi?! ma lei lo sa che se non lavoro non mi pagano?? (ovviamente non gliel'ho detto ma volevo morire per la terza o forse settima volta quel giorno) - quindi ho detto - ah ok, grazie - mi da il nome della medicina da prendere si scusa per l'attesa (si figuri solo 5 ore) e mi lascia andare.

Ora sono qui, a casa da sola e non mi passa niente, la connessione oggi va lentissima e non mi carica l'ultima puntata di The Vampire Diaries, se questa non è sfiga. Almeno fuori il tempo è bruttino va.

Non come sabato....



Coogee Beach